Le periferie sono il posto in cui i problemi che si dibattono sul piano nazionale
sono reali
(Marc Augé)
Vivo nel comparto CA5 da circa un anno e mezzo ormai e la mia è un’esperienza abbastanza positiva.
Non ho vissuto gli anni delle manifestazioni e delle lotte per il raggiungimento dei diritti dei residenti di queste nuove zone di Manfredonia e devo forse ringraziare chi mi ha preceduto. Nel 2012 è sorta anche una associazione di volontariato, “Noi Manfredonia“, proprio con l’intento di difendere i diritti dei cittadini dei Comparti. Dal 2017 l’associazione ha deciso di puntare anche sul sociale, promuovendo valori di inclusione, di civiltà e rispetto per l’ambiente, tramite la realizzazione, in collaborazione con il gruppo informale degli “Angeli di Quartiere“, di eventi di intrattenimento.[1]
Siamo in quasi in 3500 ormai a vivere lontano dal centro cittadino, molte nuove famiglie, molti giovani ma anche persone che hanno deciso di acquistare una nuova casa in periferia per svariati motivi. Siamo quindi una realtà che cresce e che non può essere trascurata.
A causa di diversi fattori, i lavori di urbanizzazione proseguono in maniera lenta e discontinua: ogni tanto assistiamo all’opera del personale che si occupa del manto stradale, degli allacciamenti o dell’illuminazione. Molto, però, c’è ancora da fare: l’asfalto non è sistemato, molte zone sono solo spazi incolti dove un giorno, forse lontano anni, saranno costruiti giardini, parchi e tutto ciò che riguarda il completamento dell’arredo urbano.
Della pulizia di queste aree incolte spesso se ne occupano proprio i residenti, come è accaduto il 24 agosto dello scorso anno, quando i volontari del Progetto “Angeli del Quartiere” hanno ripulito il quartiere per il bene della comunità.
La viabilità intorno alle 8:00 della mattina è spesso un problema: tutti gli autoveicoli, con genitori che accompagnano i figli a scuola e con gente che si reca sui posti di lavoro, scendono dai vari comparti verso Viale Michelangelo creando ogni giorno una fila interminabile. Purtroppo via Leonardo da Vinci è l’unica strada utile per accedere al quartiere limitrofo, dove sono collocati i servizi che noi dei comparti non abbiamo, a partire dalle scuole, fino agli esercizi commerciali. Alcuni residenti spiegano che “da progetto era prevista la realizzazione di un’altra strada che avrebbe proseguito costeggiando i comparti CA9, CA5 e CA4”, ma per ora abbiamo questa unica via di ingresso e di uscita.
Quanto ai mezzi di trasporto pubblico, circola una sola linea Acapt, la numero 3, che non copre tutti gli orari della giornata, perciò spesso si è costretti a prendere quelli che transitano dalla rotatoria in via Tratturo del Carmine.
La linea telefonica dei comparti è da sempre un mistero: c’è chi dice che la Telecom non ha ancora provveduto ad attivare il servizio perché non si raggiunge il numero di utenze necessarie; c’è chi dice che tra pochi mesi il gestore nazionale attiverà il servizio anche in queste zone.
Il primo semestre 2016 era il termine previsto per l’attivazione della fibra ottica a Manfredonia secondo il progetto presentato da Telecom Italia e si sarebbe dovuto iniziare proprio dai comparti. Il 22 novembre dello scorso anno è stata approvata la proposta pervenuta dalla ditta TIM S.p.A. relativa all’affidamento di cavidotti comunali per la fornitura e di rete telefonica e fibra ottica per lo sviluppo delle comunicazioni informatiche e di connettività Internet. Maggio è il termine indicato per la realizzazione del progetto dalla data di autorizzazione, proprio a partire dal comparto CA4 e proseguendo successivamente con i restanti comparti[2].
Intanto noi ci serviamo solo dei telefoni cellulari e per quanto riguarda la connessione internet, l’unico gestore di servizi disponibile è Linkem, che spesso non riesce a coprire tutte le utenze e perciò in alcuni momenti della giornata rimaniamo senza connessione da casa.
I nostri punti di aggregazione sono attualmente un supermercato, un palazzetto sportivo privato e una chiesa, quella di San Pio, di recente costruzione. Attendiamo per il futuro la costruzione di scuole, parchi, esercizi commerciali e tutto ciò che può servire per stabilire rapporti tra i residenti.
Qui le relazioni sono un po’ diverse rispetto al cuore della città, dove tra vicini ci si conosce e ci si frequenta: i luoghi di incontro sono altrove e l’individualismo, con qualche eccezione, prevale.
In ogni modo, il divario tra le zone centrali e quelle periferiche della città non è più accentuato come in passato grazie ai tanti risultati raggiunti, ma c’è ancora molto da fare per rendere queste zone di nuova costruzione parte integrante di Manfredonia.
Occorre l’impegno di tutti.
Pasquina Marasco
[1] Dal sito: https://noimanfredonia.blogspot.it/
[2] http://www.cittaconnessa.it/albo/scheda_atto.php?Rif=26555
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