Di Siponta De Leo e Nicola di Bari
Le risorse finanziarie provenienti da “Europa 2020” che attraverso i soli Fondi Strutturali sono destinati ai Paesi membri ammontano nella Programmazione 2014-2020 a circa Euro 325 mld. Di questi, Euro 73 mld sono destinati all’Italia, di cui circa l’85% (62 mld di euro) alle regioni del Sud. Sono fondi (FESR, FSE, Fondo di Coesione, FEASR e il FEAMP) che hanno come obiettivo la crescita e l’occupazione dei territori più svantaggiati dell’Unione Europea.
Ai fondi strutturali direttamente gestiti dai Paesi membri e dalle regioni si aggiungono poi altri 585 mld di eruo di finanziamenti direttamente gestiti dalle Direzioni Generali dell’Unione Europea (ricerca, trasporti, istruzione, ambiente etc) attraverso i programmi “HORIZON 2020”, che ha come obiettivo lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, e “COSME” con l’obiettivo di rendere maggiormente competitive le PMI dell’Europa.
In sintesi, la nuova programmazione finanziaria europea 2014-2020, ispirata al modello di strategia “Europa 2020”, punta ad una crescita intelligente dei Paesi UE, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione sostenibile, basata su un’economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva, volta a promuovere l’occupazione, la coesione sociale e territoriale, con fondi destinati in gran parte alle regioni che sono ancora poco sviluppate, sia dal punto di vista economico che occupazionale.
Dietro gli alti tassi di crescita della Polonia o dei Paesi baltici ci sono proprio i finanziamenti ottenuti dalla UE e investiti nelle infrastrutture fisiche, nel turismo e nella riconversione economica. Questi Paesi hanno capito da subito l’importanza di questi fondi per il loro sviluppo e hanno creato le giuste condizioni politiche, istituzionali, di formazione e di sistema per accedervi, innescando un importante effetto moltiplicatore sulla crescita e l’occupazione.
Anche per Manfredonia rappresenta un’occasione da non perdere, se si vuole avviare un percorso di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva nell’attuale contesto di perdurante crisi economica, sociale e demografica, specie in considerazione della cronica mancanza di risorse pubbliche locali dovuta alla drammatica situazione finanziaria in cui si trova il bilancio dell’Ente Comunale.
Pertanto, diventa essenziale per la crescita e lo sviluppo della città riuscire ad accedere a questi fondi, coinvolgendo oltre alle istituzioni interessate, le collettività locali e l’intera società civile.
Si rende quindi necessario per Manfredonia, se vuole veramente puntare ad una rinascita economica, sociale e di crescita occupazionale di qualità al fine di arrestare la fuga delle sue risorse migliori in altri ambiti territoriali, una svolta culturale di tutta la comunità, a cominciare da quella politica ed istituzionale, imprenditoriale e delle professioni.
Ai fondi diretti ed indiretti comunitari possono accedere direttamente PMI, organizzazioni pubbliche e privati, università, aziende, etc. L’importante è costruire progetti che non siano generici e che vengano elaborati da funzionari e professionisti che conoscano in maniera approfondita gli standard europei e l’impatto che i progetti dovranno avere sul territorio (solo per carità di patria, non facciamo esempi di progetti i cui effetti negativi sono ancora sotto gli occhi di tutti, il cui unico risultato è sembrato quello di far intascare somme a consulenti e imprese). Pensiamo al settore della pesca, per fare solo un esempio tra i tanti possibili.
Servono, quindi idee valide e , concrete, ispirate dalle reali necessità della città e del suo vasto territorio, e consulenti esperti, con conoscenze specifiche in materia di progettazione europea, i cc.dd. “euro project manager” che nel nostro territorio scarseggiano. Si tratta di una nuova figura professionale di elevato profilo, dotata di vaste competenze in ambito giuridico ed economico alle quali devono aggiungersi un’ottima conoscenza di tutti gli strumenti di finanziamento europeo, nazionale e regionale e delle tecniche necessarie per sfruttarli al meglio.
Dobbiamo quindi da subito puntare a formare euro project manager attraverso corsi di formazione che si avvalgano di importanti Centri di Formazione in Europrogettazione e poi creare network di professionisti cui fare riferimento, con una profonda conoscenza del contesto territoriale.
Se nei prossimi mesi a Manfredonia riusciremo a creare un contesto favorevole per la creazione di società in grado di mettere insieme queste nuove professionalità, in un giusto mix di nuove leve e di esperti provenienti da realtà che abbiano mostrato di saper intercettare i fondi Europei al servizio delle imprese e degli Enti Comunali, anche attraverso forme di partenariato, allora si che si potrà parlare di in un cambiamento di paradigma e di una svolta vera nella cultura sociale.
Per metterci alle spalle certe tradizionali remore all’innovazione e al rischio d’impresa, che insieme ai retaggi del clientelismo politico e del familismo amorale costituiscono la grande zavorra che pesa sulla città e ne impedisce la crescita, occorre fare un lavoro nel tessuto sociale più profondo, che non può essere affidato a uomini o donne della provvidenza.
È bene allora che ci si attrezzi.
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