Una Cattedrale nel deserto: così è stata definita l’installazione metallica creata da Edoardo Tresoldi presso la basilica di Siponto da Giuliano De Felice di Archeostorie [1], che ha sollevato dubbi sulla sostenibilità economica e sociale dell’opera e della sua tutela, ma soprattutto sulla sua gestione, dal futuro ancora incerto.
Nell’anno in cui le visite presso i musei pugliesi sono aumentati quasi del 20% rispetto al 2016, il Parco archeologico di Siponto si è collocato al secondo posto con 81 mila visitatori, dopo Castel del Monte ad Andria (249mila visitatori), il più visitato.
Questi dati, forniti dall’ufficio statistiche del Mibact, si prestano ad una doppia lettura per i beni culturali della nostra città: se da un lato, infatti, dimostrano le potenzialità della struttura, dall’altro evidenziano il bisogno di mettere a punto una strutturata politica di gestione per valorizzarlo al meglio.
Occorre impedire che l’interesse suscitato da un’operazione così spettacolare venga perso, senza lasciare alcun vantaggio economico al territorio.
Dal giorno dell’inaugurazione, stiamo rinunciando a risorse preziose che potrebbero tornare utili non solo per la tutela e la fruizione del patrimonio culturale della città, ma anche per i vari settori coinvolti. Né si può continuare a far leva sulla generosità del volontariato: occorre creare posti di lavoro veri, giustamente remunerati.
“Con la cultura non si mangia” è un luogo comune da sfatare, ma non a parole: è il tempo di considerare concretamente i beni culturali, a partire da quelli a noi più vicini, come produttive fonti di investimento, di reddito e di lavoro, come sta accadendo per i musei di valenza nazionale. Non più solo luoghi di conservazione del patrimonio, spesso abbandonati al loro destino, ma centri vivi e continui propulsori di attività culturali, di eventi e ricerche, capaci di utilizzare al meglio le nuove tecnologie.
Le grandi istituzioni culturali stanno dimostrando che è possibile riuscire a mettere insieme logiche imprenditoriale e gestione integrata dei Beni culturali, coinvolgendo Istituzioni pubbliche ed Enti locali, imprese, associazionismo e volontariato.
Solo così l’investimento culturale diventa “un valore aggiunto realmente in grado di produrre una crescita individuale e collettiva, rendendo competitivi interi territori”. [2]
E da noi chi si occupa della gestione?
A due anni dall’inaugurazione dell’opera di Tresoldi, le forme di gestione del sito sono ancora tutte da definire: l’ingesso è gratuito, ma poi chi si occupa dei visitatori? Chi gestisce le visite guidate e le prenotazioni?
Dal sito del Mibact le informazioni sono scarne ed essenziali: si elencano gli orari di apertura e si indicano contatti telefonici e indirizzi mail a cui fare riferimento.
Sul sito del Comune di Manfredonia, invece, per le informazioni turistiche in merito a chiese e monumenti, si rimanda all’Agenzia di Promozione e all’ufficio IAT, siti in Piazza della Libertà, e all’Associazione Daunia Tur presso l’Infopoint G.A.L. di Piazzetta Mercato. Per gli aggiornamenti sugli eventi organizzati è stata anche creata una pagina Facebook, “Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia e Parco Archeologico di Siponto”.
Il castello è da anni impegnato in lavori di ristrutturazione, per cui non è possibile visitare il Museo nazionale archeologico ospitato all’interno di esso, con le Stele Daune, vero punto di forza del Museo ed un tempo meta di visitatori anche dall’estero. Dal 1 maggio 2017 è consentito l’accesso al pubblico solo limitatamente ai camminamenti esterni e al cortile, né a tutt’oggi è possibile sapere quando le collezioni del museo saranno nuovamente accessibili.
Dell’Abbazia di san Leonardo, il cui imponente restauro pare già ultimato e pronto per l’inaugurazione, si sa ancora meno. E’ attivo un sito internet, ma riguarda solo le iniziative spirituali e le celebrazioni eucaristiche della comunità monastica che vi risiede.
L’unica prova di sinergia sono state le giornate europee del patrimonio 2017 organizzate dal Mibact: per il progetto “Cultura e Natura. Un binomio da conoscere, curare e difendere” sono scesi in campo sia L’Agenzia del turismo che il Comune di Manfredonia, con incontri e dibattiti tra la cittadinanza e la comunità scolastica.
Ancora troppo poco per un patrimonio così straordinario.
Pasquina Marasco
[1] http://www.archeostorie.it/la-basilica-di-siponto-cattedrale-nel-deserto/
[2] Mario Resca, “Gestione integrata dei Beni Culturali: la politica del Restauro”, http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1301316876821_Ferrara_2011.pdf
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