Lo sviluppo della Città passa attraverso la sua Comunità

di Siponta De Leo e Nicola di Bari

manfredonia-alto | Comunità e territorio

Img da Stato Quotidiano ph matteo nuzziello

Innescare un processo che accresca opportunità e sviluppo sociale ed economico richiede non solo capacità ed iniziative individuali ma anche l’azione di attori collettivi, quali la Politica e la Pubblica Amministrazione, che interagiscano a livello locale per valorizzare le risorse esistenti e attrarne di nuove.

In sintesi, l’equazione dello sviluppo economico è data proprio dall’equilibrio tra capacità (tecniche ed imprenditoriali), conoscenze (formazione, utilizzo delle nuove tecnologie) e infrastrutture (materiali e immateriali) esistenti a livello locale e impiego delle risorse (umane e naturali) in una visione di sistema.

Anche lo sviluppo economico del nostro territorio non può che dipendere dalla combinazione efficace di una serie di fattori, quali: l’organizzazione del lavoro, della produzione e del commercio, la qualità della classe dirigente, le economie di scala (dimensione delle imprese e alleanze) e la formazione.

In altre parole, qui come altrove, ci sono meccanismi invisibili nella crescita economica che non sono dovuti al solo impiego di lavoro e capitale: conta la cultura, l’arte, il cibo, lo svago, la qualità del capitale umano, l’organizzazione, l’uso efficace delle tecnologie dell’informazione, l’istruzione e la formazione continua, i modelli di nuovi business.

Per rendere concretamente operativa ed efficace la contaminazione di tali fattori non si può però prescindere da un buon Governo delle Città e delle altre istituzioni locali, in grado di generare e orientare processi condivisi mediante forme di cooperazione virtuosa tra attori privati e pubblici.

Per avviare tali processi occorre però una visione della città e del suo futuro condivisa dall’intera Comunità. Per realizzarla, è necessario prima di tutto sentirsi parte di una Comunità, promuovere e rafforzarne il senso di appartenenza, senza del quale non può esservi sviluppo.

Basti pensare a Milano: l’attuale sviluppo economico, sociale e ambientale di quella Città è la conseguenza di una ritrovata fiducia dei cittadini verso Istituzioni che funzionano e del senso di appartenenza che tutta la Comunità ha verso la Città; una fiducia che sprigiona energie e che genera vitalità ed entusiasmo.

In altri termini, la crescita economica e sociale è il risultato di un’azione collettiva tra buona politica, efficienti istituzioni, imprese innovative e competitive, università e scuole di qualità, senso civico. Senza questa combinazione vincente non ci sarà mai una società sostenibile che possa continuare a dare opportunità di benessere e crescita.

Spiace dirlo, ma la Città di Manfredonia sembra aver perso gradualmente proprio il sentirsi parte di un Comunità da parte dei suoi abitanti.

Ed invece la globalizzazione e le crisi ricorrenti, per non soccombere, richiedono innanzitutto un capitale sociale all’altezza della complessità che stiamo vivendo.

I nostri genitori, negli anni cinquanta del novecento, sapevano esattamente che i propri figli avrebbero vissuto meglio di loro: si sacrificavano, si impegnavano, collaboravano all’industrializzazione, all’urbanizzazione, alla riorganizzazione del Paese, condividevano una visione del futuro.

Oggi, pochi genitori potrebbero affermare con certezza che i propri figli staranno meglio di loro perché è venuto a mancare un racconto comune che descriva la direzione da prendere per migliorarne le condizioni di vita. Una più chiara e credibile direzione di sviluppo è però necessaria per catalizzare le energie e le forze vive della nostra Comunità, che allo stato appare chiusa in sé e non riesce a comprendere la direzione da imboccare.

In situazioni di crisi come queste, anche in campo sociale ed economico, occorre sperimentare ed innovare. L’innovazione sociale ed economica sono infatti l’essenza del capitalismo globale, come hanno evidenziato in un interessantissimo libro sull’argomento N. Rosemberg e L. Byrdrell, per i quali la possibilità di innovare e sperimentare si è rivelata storicamente un elemento scatenante della crescita economica, avendo realizzato diversità di soluzioni produttive, tecnologiche ed organizzative.

Non c’è più tempo per vagheggiare chissà quali modelli di sviluppo economico:  il livello di crisi in cui siamo richiede idee chiare, risposte ed azioni immediate.

Tutti abbiamo la consapevolezza di un impoverimento complessivo della nostra città.  Ci sono poche imprese, tutte di piccole dimensioni e in settori tradizionali e poco performanti. La crisi del settore edile ha nel frattempo di fatto distrutto tutte le imprese del comparto e con esse ha mortificato e rese inutili e improduttive tutte le professionalità ad esso collegate.

Viviamo tutti nell’incertezza del futuro e questo ci porta al pessimismo e spesso alla rassegnazione, al punto che per i talenti e le professionalità migliori l’unica strada che rimane è spostarsi in altri territori o addirittura emigrare in altri Paesi.

Mettiamo allora a fattor comune Politica, Istituzioni, Governance, Comunità e Senso Civico e lo sviluppo e la crescita verranno come conseguenza naturale, visto che abbiamo ancora una buona dotazione di capitale umano, fisico e infrastrutturale da sfruttare in maniera economicamente sostenibile.

In un articolo precedente abbiamo analizzato le tendenze demografiche della Città, tutte negative. Pertanto, il momento di cambiare è proprio questo: ora o mai più!

Prima che la città di Manfredonia diventi un luogo per soli anziani o non più un paese per giovani occorre reagire ed avere una visione da realizzare e ricostruire la fiducia nel Paese, nella Città e nelle sue Istituzioni.

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